In caso di separazione il consiglio è di eseguire un accertamento per valutare il comportamento del coniuge. L’obiettivo è quello di stabilire se l’infedeltà sia rilevante al fine dell’addebito di separazione, se ne rappresenta la causa o la concausa. In questi casi è necessario affidarsi a dei professionisti per ottenere prove valide da presentare eventualmente in sede Giudiziaria, evitate quindi di commettere questi errori:
- Sottovalutare il problema. In particolare se si possiedono beni di rilievo.
- Seguire i consigli dell’amico che, pur non intendendosene di Giurisprudenza, dispensa consigli puntualmente sbagliati.
- Improvvisarsi Detective. Un errore che andrà a creare non pochi problemi al successivo eventuale intervento dei professionisti, perché sappiate che, le prove raccolte alla menopeggio dall’amico non sono quasi mai ammesse in Tribunale. Esiste inoltre la possibilità concreta che commettiate un reato senza nemmeno rendervene conto, un’indagine non è uno scherzo, va condotta seguendo determinate tecniche investigative e regole Giuridiche (che il cliente spesso ignora).
Siete coinvolti emotivamente e il “fai da te”
peggiora sempre la situazione.
- Affidarsi all'Avvocato sbagliato. Troppo spesso le persone si appoggiano ad un Legale indicatogli da un qualche conoscente, mentre è indispensabile affidarsi a un Legale specializzato in Diritto di Famiglia, in caso contrario la documentazione da noi prodotta potrebbe essere utilizzata in maniera sbagliata e diventare inutile.
- Avere la convinzione che il vostro partner scelga per una separazione “tranquilla”
chiedendovi il giusto. NULLA DI PIU’ FALSO! Nel 90% dei casi finirete con il farvi la guerra, e questo perché anche il vostro partner, come voi, sarà circondato da persone che gli daranno consigli sui suoi diritti (Avvocato in primis) così all’inizio potrà anche apparirvi accondiscendente e senza particolari richieste, ma poi cambierà atteggiamento.
ESEMPIO DI INDAGINE (i nomi sono stati sostituiti con nomi di fantasia)
Elena al tempo dell'indagine aveva 37 anni mentre suo marito Luca 43. Elena lavora part-time mentre il marito era un imprenditore. La coppia aveva due figli minori e una vita economicamente agiata. Da qualche mese Elena si era però accorta che Luca era cambiato; il lavoro, a cui aveva sempre dedicato gran parte del suo tempo, sembra essere passato in secondo piano. Luca, infatti, si era iscritto in palestra, era più attento alla sua forma fisica e seguiva una dieta, (cosa mai accaduta). La sua attività non l'aveva mai portato ad avere appuntamenti serali, ma questo si stava verificando sempre più spesso, almeno una volta la settimana. Oltretutto l’umore di Luca era cambiato e con esso anche il comportamento verso Elena. Dalle parole della stessa cliente: "è assente anche quando è a casa, ha sempre il cellulare in tasca e non lo lascia mai". Spinta dai dubbi e sostenuta da un’amica, Elena decise di rivolgersi al nostro Gruppo promuovendo un’indagine per verificarne i reali spostamenti serali di Luca. Il nostro intervento iniziò una sera quando Luca aveva riferito a Elena di doversi recare in un’altra città per incontrare due clienti ma Luca, una volta partito dall'azienda, raggiunse un parcheggio di un ingresso autostradale dove poco dopo fu raggiunto da una ragazza a bordo di un’utilitaria. Da un immediato controllo l’auto apparve di proprietà di una dipendente di Luca, anch’essa coniugata e con un figlio. Iniziata l’attività dinamica, la coppia raggiunse una località balneare, andò a cena in un ristorante per poi eclissarsi in un albergo. Questi interventi furono eseguiti per più volte e diedero sempre il medesimo risultato. Elena decise di avviare nei nostri uffici anche le pratiche della separazione con uno dei nostri Legali. Luca, che non sapeva di essere stato scoperto, oppose inizialmente stupore e resistenza appogiandosi anch’esso a un'Avvocato il quale, anch’esso, non sapeva che il proprio cliente aveva una relazione clandestina stabile e che questa era stata ampiamente comprovata da un report investigativo. In seguito il Giudice assegnò a Elena la casa coniugale e i figli furono dati in affidamento congiunto con domiciliazione dalla madre. Dispose, inoltre, che Luca avrebbe dovuto versare due assegni di mantenimento, uno per i figli e il secondo per la Moglie. Luca dovette accollandosi anche gran parte delle spese straordinarie, tra le quali il mutuo della casa.
SECONDO
ESEMPIO (i nomi sono stati sostituiti con nomi di fantasia)
Alla 55enne Cristina piaceva particolarmente il mare e per suo marito era normale vederla andare via con l’amica per passare le domeniche pomeriggio in spiaggia. Questa tranquillità venne però a mancare improvvisamente quando al marito giunse voce che Cristina era stata vista scendere dall’auto dell’amica e salire in una potente automobile guidata da un uomo. Angosciato e afflitto (anche per le due figlie minori che avevano) Pietro decise di far luce sui fatti rivolgendosi ai nostri uffici. L’intervento avvenne quindi la domenica successiva, Cristina, come sempre, si fece venire a prendere dall’amica “complice”. Nella realtà dei fatti Cristina si face portare nel luogo dell’appuntamento dove incontrò il suo amante e fu assieme a lui, e non con l'amica, che Cristina andò al mare. Questo, insieme a altri interventi, dimostrò che Cristina, ancora in regime matrimoniale, si accompagnava con un’altra persona, e i loro atteggiamenti, fatti di effusioni, erano atti a ledere l’onore e il decoro del marito poiché fatti pubblicamente in spiaggia di fronte ad altre decine di persone. In sede Giudiziaria (e caso rarissimo) il marito ottenne la casa coniugale e l’affidamento delle due figlie minori.